Valorizzare la biodiversità, i risultati finali del progetto europeo FRAMEwork che coinvolge la Scuola Superiore Sant’Anna

Si è concluso con successo FRAMEwork, progetto europeo finanziato dal programma Horizon 2020 al quale ha collaborato il Gruppo di Agroecologia dell’Istituto di Scienze delle Piante della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che da anni promuove un approccio innovativo e collaborativo all'agricoltura sostenibile. Il cuore dell'iniziativa è stato lo sviluppo e l’arricchimento dei Farmer Cluster: reti di agricoltori nate dal basso, per lo sviluppo e l’applicazione di pratiche agricole sostenibili e rispettose degli ecosistemi locali.
FRAMEwork ha preso ispirazione dall’approccio dei Farmer Cluster già sperimentato con successo nel Regno Unito, adattandolo a diversi sistemi colturali europei. Il progetto ha supportato la creazione di nuovi cluster e ha rafforzato quelli esistenti attraverso la collaborazione con stakeholder locali, nazionali e internazionali.
Uno dei risultati principali del progetto è stato proprio la costituzione di una rete europea autosufficiente di Farmer Cluster, collegata al Citizen Observatory and Information Hub, una piattaforma digitale pensata per raccogliere e condividere informazioni e strumenti di alta qualità che riguardano soprattutto il monitoraggio della biodiversità in ambito agricolo.
“Il progetto ha messo in luce il ruolo centrale dell’agricoltura nella tutela dei fragili paesaggi terrazzati, e le future ricerche mireranno a proporre metodi in grado di riconoscere e valorizzare economicamente, a beneficio degli agricoltori, i servizi ecosistemici generati dalle loro pratiche di gestione attenta, adattate al territorio e orientate alla conservazione della biodiversità locale” dichiara Anna Camilla Moonen, professoressa presso l’Istituto di Scienze delle Piante e coordinatrice del progetto per la Scuola Superiore Sant’Anna.
Ricerca e divulgazione scientifica
Il progetto FRAMEwork si è caratterizzato per le numerose attività di ricerca sul campo. In particolare, uno dei pilastri del progetto in Italia è stato il monitoraggio della biodiversità funzionale negli oliveti e negli habitat circostanti, in particolare di impollinatori, uccelli e predatori naturali della mosca dell’olivo. I dati presentati dalla professoressa Moonen confermano che gli oliveti ben gestiti, con una buona copertura di vegetazione erbacea, favoriscono una maggiore biodiversità funzionale e contribuiscono al sostegno delle api selvatiche e delle farfalle. Gli oliveti del Monte si sono rivelati ambienti preziosi, tanto importanti quanto i margini dei campi, delle strade e i boschi circostanti. Al contrario, l’abbandono degli oliveti non favorisce la biodiversità funzionale, specialmente per quanto riguarda i predatori del suolo, in particolare insetti utili come carabidi e stafilinidi, importanti per il controllo naturale della mosca dell’olivo.
Accanto alla ricerca, Framework ha sviluppato un’intensa attività di divulgazione. In collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, sono stati organizzati tre BioBlitz e varie escursioni guidate sul Monte Pisano. Queste attività hanno avuto un duplice scopo: rafforzare il legame tra la popolazione e il paesaggio olivicolo e promuovere la consapevolezza del ruolo dell’agricoltura nella conservazione della biodiversità e nella resilienza climatica.
Per approfondire
Knowledge hub: https://www.framework-biodiversity.eu/knowledge-tools
Video sul Farmer Cluster gestito dall’Istituto di Scienze delle Piante:
https://recodo.io/cluster/view/3a0b36dc-c4d6-f423-c409-5de43c602285